Baby & Mom Project
Progetto Benessere Mamma e Bambino con Musicoterapia
Scopi e finalità della Musicoterapia in Ostetricia
La Musicoterapia in ostetricia ha l’obiettivo di ricercare quelle possibilità che aiutino la gestante e il padre a vivere una gravidanza felice e positiva, conducendoli ad una gestione responsabile e consapevole.
La Musicoterapia in ostetricia crea le condizioni per i genitori di entrare in intima relazione col feto/figlio attraverso un approccio e una comunicazione interiore, fatta di pensieri, emozioni e sensazioni, utilizzando anche suoni, ritmi e armonie.
L’individuo non nato dalla coscienza della madre si trova privo del punto di riferimento primordiale e questo genera in lui un grande vuoto nella parte più profonda della coscienza, con conseguenze deleterie per tutta l’esistenza (pensiamo ad un bimbo rifiutato in gestazione).
Rinviare alla nascita la realizzazione della relazione primaria, necessaria alla costruzione del legame affettivo genitori/figlio e quindi alla formazione delle prime strutture della psiche individuale, significa perdere una grande opportunità di crescita del figlio e dei genitori.
Il ruolo, la consapevolezza della madre e l’accettazione del figlio
Il rapporto che si instaura tra madre e figlio va molto al di là di quello che noi chiamiamo affetto o educazione. La madre è chiamata a svolgere un ruolo molto più vasto nello sviluppo mentale del bambino.
Un neonato ha bisogno di trovare un ambiente capace di stimolare le sue qualità mentali come la percezione, l’apprendimento, il linguaggio, la socialità e l’affettività. Questo sviluppo richiede un continuo scambio di stimoli e reazioni, di domande e di risposte e quindi è la madre, sin dal primo giorno di vita, che permette alle potenzialità del bimbo di esprimersi. Per migliorare le qualità mentali di un individuo bisognerebbe creare un ambiente favorevole allo sviluppo e al miglioramento del comportamento, della creatività, ecc… La proposta del percorso musicoterapeutico è quella di utilizzare la musica nelle sue molteplici espressioni e contenuti per contribuire al cambiamento ambientale, all’attaccamento materno e paterno verso il feto, allo sviluppo psicofisico del feto e del nascituro.
La partecipazione del padre alla comunicazione prenatale assieme alla compagna fa sì che egli possa accedere al bambino ed iniziare a relazionarsi con lui. Viene, così, a costruirsi precocemente la triade madre-padre-figlio.
E’ incredibile come la vita e la relazione di coppia si trasformino quando i genitori prendono a viverla maggiormente anche su piani più sottili.
La tenerezza di un rapporto che nasce nel momento in cui un padre sa di esserlo e che è presente alla nascita del figlio, se perduta, non si potrà recuperare mai.
La presenza nel periodo gestazionale e la presenza alla nascita significa anche dare quel contatto, soprattutto far uscire questo uomo, questo padre da quell’esclusione dall’evento della nascita da cui è stato sempre escluso.
Ma se un padre non ha parlato con questo feto, non lo ha visto nascere e non si è commosso, se non ha potuto vedere la bellezza della sua nascita, da cui è stato sempre escluso, noi non faremo una società che è in grado di amare, saremo semplicemente una società in cui la madre possiede il figlio e il padre resterà nel suo isolamento.
E questo figlio che nasce non riuscirà a diventare persona piena se non potrà avere la tenerezza e la direzione di entrambi.
Baby & Mom Project
Progetto Benessere Mamma e Bambino con Musicoterapia
Il B&M Project con musicoterapia si fonda sull'ascolto di brani musicali graditi alla mamma e al feto. La musica favorisce la produzione di endorfine che allontanano lo stress e favoriscono uno stato generale di benessere. La musicoterapia aiuta a vivere serenamente un periodo che può essere accompagnato da ansie e preoccupazioni sulla salute del feto, sul momento del parto o sulla propria capacità di essere una buona mamma. Il feto riceve di riflesso tutte le sensazioni di benessere provate dalla mamma che servono a rassicurarlo. Quindi si troverà a nascere in un ambiente in cui si sono già gettate le basi per una buona comunicazione sia tra i genitori sia con lui.
Musica per la mamma
La gravidanza comporta una serie di cambiamenti non solo fisici ma anche psicologici; i mutamenti che avvengono durante i nove mesi sono talvolta accompagnati da momenti di ansia, stress, paura e affaticamento che possono impedire alla donna di vivere questo straordinario momento della vita in serenità. La musica in questo contesto può essere un valido strumento per aiutare la gestante a migliorare la sua salute emotiva: nelle sedute di musicoterapia la madre si prepara alla nascita del suo bambino abituandosi ad ascoltarne le azioni-reazioni motorie in risposta al suono della voce e della musica, ascoltando se stessa, i suoi ritmi interni ed il loro modificarsi con il procedere della gravidanza.
Musica per il bebè
La musicoterapia prenatale prevede anche una serie di attività per stimolare il piccolo e per favorire così la comunicazione fra madre-bambino. La musica durante l’attesa è il canale privilegiato di questa comunicazione e le varie attività ritmico-sonore permettono di preparare una relazione affettiva equilibrata e serena, nonché di stimolare adeguatamente lo sviluppo strutturale e funzionale del sistema nervoso del feto stesso. Infatti, tutti gli stimoli presenti nell’ambiente nel quale il feto cresce (suoni interni ed esterni alla madre), contribuiscono allo sviluppo delle e vie sensoriali acustiche, favorendo anche il processo di maturazione strutturale e funzionale del Sistema Nervoso (Auditore, 1998).
Ma la musica per eccellenza che piace al piccolo è senza dubbio quella prodotta dalla mamma, ossia la sua voce: la colorazione timbrica e melodica della voce materna è veicolo di emozioni ed affetti, è una carezza ed una “coccola sonora”.
Attraverso reciproci e constanti accordi sonori, mamma e bambino cominciano fin da subito a scambiarsi messaggi che creano pian piano la relazione tra i due. Il feto già nella pancia della mamma è soggetto a fonti vibro-sonoro-musicali da cui riceve stimoli comunicativi. La prima sorgente sonora è il corpo della madre in cui sono importanti il ritmo cardiaco, il rumoreggiare delle pareti uterine, i suoni dell’espirazione e dell’inspirazione, il sussurro della voce materna etc. Il ritmo cardiaco è il più tipico degli stimoli che provoca una sensazione ipnotica regressiva che sarà poi associata a tutti i ritmi binari. Questo ritmo binario caratterizzerà tutte le manifestazioni sonore e contenitive tra madre e bambino: il cullarlo, il ritmo dell’allattamento, il canto delle ninne nanne.
Inoltre, la finalità dell’utilizzo della musicoterapia in gravidanza consiste nel dare la possibilità alla gestante di esplorare e rendere consapevole la futura mamma di tutte le possibilità sonore di cui è capace e di sfruttare questa innata risorsa come primo mezzo per costruire una buona relazione con il proprio bambino. Una buona relazione di fiducia può nascere attraverso scambi sonori calorosi e affettuosi.
Molte donne sono preoccupate al pensiero del dolore che proveranno, ai cambiamenti fisici, mentali e sociali che dovranno affrontare e alle nuove sfide quotidiane che le attendono sia prima che dopo la nascita del bambino.
Non tutte però affrontano tutto questo con la stessa serenità. Per alcune di loro il pensiero della gravidanza e del parto può essere fonte di stress e causare una grande sofferenza psicologica.
E tutto questo, purtroppo, non aiuta né la mamma né il piccolo che porta in grembo (Wulff et al., 2017).
Studi hanno dimostrato che se la mamma è ansiosa o stressata durante la gravidanza, aumenta la probabilità che il bambino nasca prematuro (Lee et al., 2007) e che sviluppi, dopo la nascita, difficoltà psicologiche (ansia depressione), problematiche comportamentali (deficit di attenzione e iperattività o disturbi della condotta) e fisiche (asma e funzioni immunitarie alterate) (O’Connor et al., 2002; Cookson et al., 2009; O’Connor et al., 2013).
Per di più, alti livelli di ansia possono causare un aumento della percezione del dolore nel momento del travaglio, il quale viene vissuto con maggiore sofferenza (Lowe, 1989; Alehagen et al., 2005; Carr et al., 2005; Renn & Dorsey; 2005).
Molte donne non vogliono assumere farmaci durante la gravidanza per paura di poter recare danno al feto e, per di più, con sintomi lievi non sarebbe neppure appropriato proporli. Diventa allora fondamentale trovare metodi ed interventi non farmacologici per diminuire i livelli di ansia e stress nelle future mamme (Glover, 2014).
Nei momenti particolarmente stressanti, o semplicemente quando ci si vuole rilassare, una delle prime cose che facciamo è ascoltare la nostra musica preferita.
Un gesto così semplice e quotidiano, come accendere la radio in auto o ascoltare la nostra playlist ci aiuta a distrarci e a rendere meno faticose le attività quotidiane.
Studi scientifici hanno dimostrato come la musica possa alterare l’umore della persona che l’ascolta (Juslin & Sloboda, 2001).
Viene quindi da chiedersi: può la musica aiutare le donne in gravidanza a sentirsi meno in ansia e meno stressate?
La musica ormai fa parte delle nostre vite e, grazie alle nuove tecnologie, abbiamo la possibilità di accedere in ogni momento alle nostre canzoni preferite e di creare, tramite apposite app, la playlist più adatta ad ogni scopo.
Studi scientifici, prima che per la gravidanza, hanno applicato clinicamente la musica per ridurre l’ansia nei pazienti che devono essere sottoposti ad interventi chirurgici (Thoma et al., 2015; Hole et al., 2015). Ascoltare la musica prima, durante e dopo un intervento può ridurre l’ansia e lo stress
(Nilsson, 2008; Ikonomidou, 2004).
Molti studi hanno dimostrato come la musica abbia un effetto positivo nel ridurre lo stress e aumentare il benessere delle mamme in attesa, aiutandole per di più a rilassarsi durante il travaglio, con una conseguente maggiore soddisfazione riguardo all’esperienza del parto (Wulff et al., 2017).
Ascoltare musica prima dell’amniocentesi aiuta a ridurre i livelli di ansia di stato e di cortisolo (Ventura et al., 2012). Cantare ninna-nanne durante la gravidanza diminuisce i livelli di ansia auto-riferita ed aumenta l’espressione emotiva, facendo sì che, di conseguenza, si abbia un’esperienza di gravidanza maggiormente positiva (Carolan et al., 2012).
In uno studio condotto da Nwebube et al. (2017), un gruppo di donne incinte è stato istruito ad ascoltare, per un periodo di 12 settimane, canzoni composte usando specifici ritmi tipici delle ninna-nanne, con testi riguardanti argomenti rilevanti della gravidanza e frasi finalizzate ad indurre uno stato di calma, con ripetizioni di termini in baby-talk ed inviti a connettersi e visualizzare il feto. Al termine delle 12 settimane i livelli di ansia in questo gruppo di donne sono diminuiti in maniera statisticamente significativa.
Shobeiri et al. (2016) hanno dimostrato l’effetto positivo degli interventi basati sulla musica nei problemi del sonno associati alla gravidanza. Tra la trentesima e la trentaquattresima settimana di gravidanza, le donne hanno partecipato a due sessioni di 60 minuti in cui veniva spiegato loro l’uso della musicoterapia e veniva fornito il cd da usare quotidianamente durante le quattro settimane successive. Le donne coinvolte nel progetto hanno mostrato un miglioramento della qualità del sonno.
Altri studi (Chang et al., 2008; Chang et al., 2015) hanno dimostrato come la musica riuscisse a diminuire il livello di stress e di ansia percepita nei confronti della gravidanza.
La musica ha un effetto positivo anche sui sintomi somatici delle mamme in attesa. Cao et al. (2016), hanno utilizzato la musica come supplemento rispetto al trattamento classico della ipertensione gestazionale.
Anche il suonare e cantare comportano un miglioramento nella qualità della vita della donna e contribuiscono a creare un legame positivo madre-bambino (Carolan et al., 2012).
Sebbene il gruppo sperimentale fosse molto esiguo (sei partecipanti), i risultati mostrano come il cantare ninna-nanne migliori l’abilità di rilassarsi e aiuti le donne a sentirsi più legate al bimbo che portano in grembo.
Considerato il ruolo fondamentale giocato dal legame mamma-figlio nella costruzione di varie competenze, compresi gli aspetti sociali (Suess et al., 1992), Persico et al., (2017) hanno disegnato una ricerca durante la quale un musicista ha insegnato alle future mamme diverse ninna-nanne, tra le quali ogni mamma ha scelto quella che avrebbe continuato a cantare in maniera regolare durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino.
Queste mamme hanno mostrato livelli significativamente inferiori di stress e, per di più, i propri figli si sono svegliati più di quattro volte per notte con minore frequenza rispetto ai bambini del gruppo di controllo.
A distanza di tre mesi dal parto, nel gruppo sperimentale il legame madre-figlio era significativamente migliore rispetto al gruppo di controllo, a dimostrazione del fatto che cantare durante la gravidanza ha effetti positivi sulle mamme, sui figli e sul loro legame.
Per affrontare il travaglio e rendere l’esperienza della nascita il più positiva possibile, oltre agli interventi farmacologici, si possono utilizzare vari metodi che non prevedono l’utilizzo dei medicinali sia prima che durante il parto.
Ad esempio, si è visto che le donne che praticano yoga, durante il parto provano meno dolore e mostrano maggiore soddisfazione per la nascita rispetto alle donne che non utilizzano questo metodo (Smith et al., 2011).
Se la donna ha già appreso come rilassarsi con l’aiuto della musica prima del parto, ascoltare la musica durante il travaglio può essere una utile strategia di gestione del dolore, aiutando la donna a distrarsi e a rilassarsi più facilmente (Browning, 2002).
Anche interventi basati sulla musica offerti unicamente durante il parto sembrano avere effetti positivi. Phumdoung and Good (2002) hanno infatti dimostrato che ascoltare musica per tre ore durante la fase attiva del travaglio ha un effetto positivo nel ridurre lo stress.
Simavli et al. (2014) hanno dimostrato che ascoltare musica di propria scelta durante il parto aiuta a percepire livelli minori di ansia, oltre che a sperimentare una migliore soddisfazione per il parto.
Anche il parto cesareo può comportare alti livelli di ansia e stress nelle donne (Statistisches Bundesamt Mehr Krankenhausentbindungen 2015; Blüml et al., 2012).
Ascoltare la musica mentre si è in attesa del taglio cesareo comporta una diminuzione delle emozioni negative nelle mamme oltre che una riduzione significativa della pressione sistolica, indice di minore stress ed ansia (Kushnir et al., 2012; Li & Dong, 2012).
Non tutte le ricerche, però, concordano su questi risultati (Reza et al., 2007; Chang & Chen, 2005), affermando che gli effetti positivi della musica non sono stati riscontrati anche su parametri fisiologici, ma soltanto, se così si può dire, su quelli soggettivi di ansia e stress riferita (Chang & Chen, 2005).
I ricercatori, quindi, sembrano confermare che la musica possa aiutare le donne a rilassarsi e a percepire livelli inferiori di dolore durante il parto, oltre che a favorire un legame positivo madre-figlio.
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